Partendo dallo studio condotto da Adestra ecco il rendimento delle parole chiave relative al B2B, B2C e al retail.
Messaggi di posta elettronica nel B2B
Le parole “alert/segnalazione” e “breaking” nelle righe di oggetto delle email nel B2B pare abbiano un buon esito.
Non male anche per la parola “news”…certo quì entriamo in un discorso più ampio di content marketing. Mi raccomando che siano davvero news…
Stesso si può dire per “update”. In questo caso è importante la profilazione corretta del cluster.
Mentre i clienti B2B sembrano essere diventati insensibili a parole come “reports”, “previsioni” e “intelligence”.
In merito alle date reagiscono allo stesso modo, ma attenti ad usare “sottoscrizione” o “abbonamento”!
Brutta sorte anche se usate espressioni come “questa settimana”…troppo chiassosa.
Messaggi di posta elettronica nel B2C
“Review”, “update” e “speciale” hanno buoni esiti nel B2C, come anche la parola “video”.
L’uso di punti di domanda nell’oggetto della mail ha avuto un effetto negativo nel B2C.
Buona sorte per “limitata”…mentre assolutamente da evitare le parole “discount” e i simboli che indicano i prezzi.
Strano a dirsi ma neppure “trial” ha un effetto positivo sulla clientela.
Creatività!
Rispondi