L’approccio del Fake Project è diverso e punta alla creazione di un gruppo di account Twitter di cui si sappia per certo quanti sono quelli reali e quanti no. Una volta definito questo gruppo, tecnicamente un “Gold Standard”, i ricercatori metteranno alla prova un proprio algoritmo costruito per scovare i falsi profili, ed algoritmi realizzati da altri. Conoscendo a priori quali account sono reali e quali no, si otterranno risultati certi su quanti account falsi sono stati scovati dai vari metodi. “Non è detto che l’algoritmo realizzato da noi sia quello più preciso, ma in ogni caso potremo quantificare l’accuratezza dei diversi metodi usati”.
Come partecipare alla ricerca. Per la riuscita dello studio, i ricercatori hanno bisogno quindi di un numero consistente di utenti che “seguano” su Twitter l’account creato ad hoc per realizzare la ricerca. Chi è interessato a dare una mano ed ha un profilo sul social network deve solo seguire @TheFakeProject e compiere l’azione che i ricercatori chiedono (il semplice invio di un messaggio con l’hashtag #ImNotAFake), che permetterà di capire se quell’account è gestito da una persona reale o da un bot computerizzato.
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