Crowdsourcing e viaggi, tra polemiche e realtà.

tripadvisor, marketingandoLeggo su la stampa che Tripadvisor, il sito di viaggi che raccoglie le recensioni degli utenti, è stato accusato dall’Asa, l’autorità inglese per la pubblicità, di non verificare adeguatamente l’identità degli autori dei post, dando informazioni fuorvianti.

Consigli tanto più inaffidabili quanto più basso è il numero delle recensioni. Dal sito respingono le accuse: gli utenti firmano una dichiarazione di autenticità e i sistemi per il controllo delle frodi sono all’avanguardia.

Secondo la Bbc, le considerazioni dell’Asa sono basate su una ricerca condotta nel luglio 2011, quando la società era ancora detenuta dall’agenzia di viaggi on-line Expedia.
Poco dopo le accuse, dalla versione inglese del sito è scomparsa la parola «trust», fiducia. Tripadvisor.co.uk  è ora «il più grande sito di viaggi del mondo».

La domanda che mi sono posta è la seguente: Tripadvisor nasce come crowdsourcing volontario – sito che ha tendenza a sfruttare la collaborazione di massa. Chiunque sceglie di voler condividere le proprie esperienze con gli altri dichiarando la propria autenticità.

Diciamo che sono le basi di un marketing esperienziale, dove il giudizio favorevole e le emozioni provate nel visitare un posto, mangiare in un ristorante o dormire in una struttura invitano altri a seguire l’esempio.

Sappiamo anche bene che i “fake” esistono ovunque. Quindi è una montata pubblicitaria?!

Una risposta a "Crowdsourcing e viaggi, tra polemiche e realtà."

Add yours

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Su ↑