Ci siamo chiesti quale sia l’ora migliore per comunicare e quale sia il giorno migliore per farlo. Vediamo adesso la punteggiatura ed i simboli che vanno utilizzati.
Secondo le ricerche di Compendium, anche l’uso di punti di domanda e punti esclamativi ha la sua importanza.
Né le aziende né il pubblico dei consumatori fanno molto caso ai punti interrogativi nel contenuto sociale:
Messaggi B2B su LinkedIn generano 25% di clic in meno se si dispone di un punto di domanda, il 45% di clic in meno su post B2C.
I Tweet tra B2B generano il 39% di clic in meno se comprendono un punto interrogativo, contro il 52% di clic in meno sei i tweet sono tra B2C.
I risultati non sono uniformi per quanto riguarda l’uso dei punti esclamativi.
Gli utenti di Twitter (business e consumer) tendono a preferire meno emozione (senza punti esclamativi).
Tuttavia, gli utenti LinkedIn appaiono più ottimisti: i messaggi B2B su LinkedIn generano il 26% di clic in più se includono un punto esclamativo, contro il 27% in più tra i B2C.
Per quanto riguarda gli Hashtags e i numeri come ci comportiamo?
I messaggi B2B su LinkedIn generano il 25% di clic in più se includono un hashtag, contro il 20% se sono messaggi tra B2C.
Non a caso, i messaggi B2B su Twitter generano il 193% di clic in più se includono un hashtag, ma i messaggi B2C su Twitter generano l’82% di clic in meno se ne includono uno.
L’utilizzo dei numeri nei contenuti su LinkedIn non ha alcun impatto reale sui tassi di click.
Informazioni sui dati: I risultati si basano sui social dati multimediali provenienti da più di 300 aziende sulla piattaforma Compendium nel 2012. Compendium ha esaminato Web analytics e dati Bitly per i contenuti condivisi su Twitter e LinkedIn attraverso la piattaforma, e intervistati gli amministratori del blog.
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