Che i politici usino i mezzi di comunicazione digitali per far campagna elettorale era chiaro. Ma vi siete mai chiesti a quanto ammontano i costi di una campagna elettorale presidenziale negli Stati Uniti? Su per giù parliamo di circa un miliardo di dollari.
Quale mezzo migliore quindi per promuoversi in termini pubblicitari e promozionali…. se non Twitter, Facebook?
Pare che, Twitter sfrutterà questa occasione per guadagnarci qualcosa vendendo spazi sul proprio social network per le pubblicità della campagna. In particolare ha pensato a 3 opzioni:
- promoted tweet, ossia tweet ben identificabili che compaiono quando sono inserite specifiche parole chiave;
- promoted trend, che consentono a chi fa l’annuncio pubblicitario di farlo comparire al di sopra degli elenchi dei termini più usati su Twitter in quel momento;
- promoted account, profili fatti apposta per la pubblicità e suggeriti agli utenti.
In fase iniziale sarà limitato a un numero ristretto di candidati e gli annunci non saranno invasivi. L’obiettivo è di offrire spunti di discussione su un dato argomento e di coinvolgere amici e altri utenti nel dibattito.
Negli Stati Uniti Twitter viene utilizzato dalla maggior parte delle istituzioni a livello nazionale e statale. Negli ultimi mesi è anche aumentato sensibilmente il numero dei politici iscritti al servizio: si stima che 8 membri del Congresso su 10 abbiano ormai un loro profilo e lo aggiornino con regolarità.
..interessante….ed in Italia!??!
…in Italia, non molto aggiornato vi allego un link del marzo 11 (link) in cui si dice che la pagina di Nichi Vendola è tra le più cliccate sul social network, con oltre 390.000 like e stacca, con oltre 150.000 like in più, quella del premier Silvio Berlusconi. Tra i politici più popolari sul social network seguono poi Antonio Di Pietro, Debora Serracchiani, Pierluigi Bersani, Mara Carfagna e Rosi Bindi….
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