Che i Social media siano dei potenti mezzi di comunicazione è chiaro.
Ma cosa succede da un punto di vista psicologico alle persone che si avvicendano nelle conversazioni? Quali dinamiche sociali regolano i social network?
….probabilmente non basterebbe un blog intero dedicato a questa tematica per rispondere.
Allora commentiamo quanto emerso da una recente ricerca in cui risulta che gli utenti felici di Twitter tendono a socializzare con altri utenti felici. E pertanto, i depressi mandano messaggi o partecipano a discussioni di persone nel medesimo stato emotivo.
….mi domando…..dove sta la novità!?
Per quale motivo se le persone nella loro vita quotidiana avvicinano a se i propri simili non dovrebbero farlo anche attraverso il web!? Non è forse uno dei motivi per cui nascono le community e le tribù!? Persone che nutrono gli stessi interessi e condividono le stesse passioni…?
In più grazie alla tecnologia siamo “celati” dietro ad un monitor, che non vuol dire che ci rende più sicuri e smaliziati ma che per lo meno agevola alcune conversazioni, pur mantenendo la nostra autenticità. (e quì escludiamo tutti i social come Second life ovviamente)
Allora se vogliamo guardarlo in un ottica aziendale…direi che non è difficile comprendere che se vengono individuati i Target Group “giusti” abbiamo modo di veicolare i nostri messaggi in maniera mirata.
Il target group è un insieme di soggetti ai quali vogliamo sottoporre un’azione pubblicitaria e divulgativa. Grazie ai Social media e alle dinamiche che li regolano, possiamo identificare diversi gruppi in base a specifiche caratteristiche quali:
- età
- sesso
- ubicazione geografica
- ora del giorno di consultazione
- tipo di browser o di sistema operativo utilizzato
- attività online recenti
consentendoci così di raggiungere i consumatori rilevanti su diversi siti.
Il target corretto per promuovere la nostra pubblicità è necessario per migliorare l’efficienza e l’efficacia delle campagne di advertising online.
Esistono strumenti capaci di identificare il “target” e secondo gli studi sulla redditività dei capitali investiti (ROI), nel caso di display advertising assicura una crescita del ROI della campagna di almeno il 10%, che compensa appieno l’investimento aggiuntivo.
Nel frattempo è necessario mantenere aggiornato il blog, postando informazioni e notizie, aggiornando i profili social e rispondendo ai commenti, e di tanto in tanto riservare delle scontistiche sui prodotti e servizi riservandole solo ai follower o likers più attivi (es. quelli che commentano più spesso) – il nostro target.
Mi sento di concludere dicendo che è necessario approfittare dei social media e non rimanere fuori per la paura di non entrare in contatto con le persone giuste. Quello che serve è prestare attenzione e monitorare quello che sta facendo il mercato di riferimento in modo da meglio individuare attraverso i social media il target di persone giuste con cui vogliamo interagire.